Peggy Guggenheim

C'è chi si nutre di carisma, chi lo irradia e chi riesce in entrambe le cose. Probabilmente Peggy era una di queste ultime persone. In natura bello significa armonioso, ma l'uomo può avere ulteriori concezioni: è ciò che lo rende diverso. Lei lo capì profondamente, complice un retroterra culturale ed intellettuale fertilissimo, e mise assieme una collezione straordinaria oggi conservata sul Canal Grande a Venezia, perlomeno in parte: Peggy, impulsiva com'era, amava regalare pezzi anche importanti. E non parliamo di bruscolini: Antoine Pevsner, Henry Moore, Henri Laurens, Alexander Calder, Raymond Duchamp-Villon (fratello del più famoso Marcel, che insegno a Peggy "la differenza tra l’arte astratta e surrealista") Constantin Brancusi, Jean Arp, Max Ernst, Pablo Picasso, George Braque, Kurt Schwitters nonchè Vasilij Kandinskji e Yves Tanguy, ai tempi del tutto sconosciuti, sono tutti annoverati tra le conoscenze strette di questa vera e propria musa. Attraverso la sua attività di collezionista, organizzatrice di mostre, scopritrice e protettrice di talenti, Peggy Guggenheim è a pieno diritto parte della storia dell'arte moderna.
Peggy, abbigliata in maniera eccentrica e catalizzante, era una donna che si annoiava facilmente e che pertanto, assetata di vita, faceva lunghi viaggi: Tibet, India, Giappone. Per gli artisti era un punto di riferimento unico e tutti passavano da lei trovandosi a Venezia.

Le biografie di Peggy ce la descrivono come una madre distaccata ed irascibile assieme, egocentrica, cuoca del terrore, una personalità difficile: del resto e' risaputo che le persone di carattere hanno sempre un pessimo carattere.
Le fotografie che la ritraggono ci parlano di lei, occhialoni enormi che alterano la sagoma del volto, abiti straordinari, circondata dai suoi cani razza tibetana lhasa apso, tra sculture africane, lampadari ed oggetti d'arte che precorrono i tempi.




Il suo lascito ed il suo carisma, attraverso lo splendore dei luoghi che ha abitato, la sensibilità e la tenacia che si scorge dietro la sua collezione, sono eterni.


Ah, ieri l'altro sono stato a Venezia, quindi anche a Ca' Venier dei Leoni che ospita il museo Peggy Guggenheim ed una collezione certamente tra le più importanti in Italia nel mondo. Io sono rimasto estasiato. Il museo non è enorme e questo permette di soffermarsi su opere mediamente molto famose (non voglio parlare di qualità, quella era indubbia anche per le meno blasonate) senza sentirsi in ansia come al supermercato. Gli spazi sono raccolti, anche il giardino interno è assai piacevole, ed è una degna cornice per sculture di artisti come Moore.
Venezia poi è da Sindrome di Stendhal.

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