
Lunedì 14 Aprile 1878.
Ammetto apertamente che senza di te sono sempre stanco.
E ho perso la rotta, e la via del ritorno.
D'altronde ci sei sempre stata, e non ho ricordo della mia vita prima di te. Non saprei a cosa tornare.
Non capisco perchè non ci chiamiamo più. Non lo capisco da molto tempo, a dirla tutta. Ricordi quando le giornate trascorrevano in chiacchere? Era quando riuscivamo a fare di noi una specie di geode ametista. Pensi che la nostra amicizia possa vivere del ricordo? Negli ultimi tempi mi hai contattato sempre e solo per lavoro, e mi hai sostituito con quelle donnole. Cosa avevo? Era così strana la nostra relazione, sconveniente, dava così nell'occhio, ero così imbarazzante?
E poi ti vedo strana. Sempre così pallida. Ti circondi di uomini che sai di poter controllare facilmente, di poter sottomettere, e fingi di amarli.
Presto capirò quello che stai facendo.
3 commenti:
Non ha l'aria di essere piacevole, mi dispiace.
ricorda tutte le cose belle finiscono, ma non è detto che non ritornino.
(è autobiografico il tuo post vero?)
C'è molto di mio. :)
"Per essere amato, l'Amore in sè non basta. Per essere incantato, l'Amore invade e finisce..."
La vita è un eterno divenire, continua a cavalcare il serpente
Posta un commento